Gli stadi del girone C di Lega Pro: una stagione che profuma di storia - I AM CALCIO REGGIO CALABRIA


Gli stadi del girone C di Lega Pro: una stagione che profuma di storia

Stadio Giraud di Torre Annunziata
Stadio Giraud di Torre Annunziata
Reggio calabriaSerie C Girone C

Il girone di ferro della Lega Pro sarà l’occasione per rivedere alcuni tra i migliori “teatri” del calcio meridionale. Se la promozione fosse assegnata in base alla capienza (giova precisare che si tiene conto della portata complessiva e non dei posti realmente disponibili), starebbero già festeggiando in Salento.

Il “Via del Mare” di Lecce può accogliere oltre 40mila spettatori (40.670).

Bagarre in “zona playoff”. Testa a testa per il secondo posto tra Messina e Salernitana. Il “San Filippo” (38.722) batte di misura l’“Arechi” (38.000).

Il “San Vito” si trova in terza fascia (24.479) insieme al “Granillo” di Reggio Calabria (27.543), al “Pino Zaccheria” di Foggia (25.085) e al “Ciro Vigorito” di Benevento (25.000).

Più staccati il “Nicola Ceravolo” di Catanzaro (14.650), il “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia (13.000), l’“Alberto Pinto” di Caserta (12.000) e l’“Alfredo Giroud” di Torre Annunziata (10.750). Il “Franco Salerno” (6.879) di Matera guida le squadre in fondo alla graduatoria della capienza: “Guido D’Ippolito” di Lamezia (5.842), “Marcello Torre” di Pagani (5.093), “Enzo Mezzella” di Ischia (5.000), “Giuseppe Domenico Tursi” di Martina Franca (4.900), “Arturo Valerio” di Melfi (4.100), “Cosimo Puttilli” di Barletta (4.018), “Quinto Ricci” di Aprilia – dove giocherà la Lupa Roma – (2.544), e “Augusto Bisceglia” (2.565). Pillole di storia.

Ogni teatro ha la sua storia, la sua musa ispiratrice, il suo santo cui votarsi. Il Cosenza è nelle grazie di “San Vito”, dall’omonima contrada dov’è situato lo stadio. L’altra squadra protetta da un mistico è il Messina, di casa al “San Filippo” (la zona che contiene l’impianto sportivo peloritano). Necessaria un’intera via per circoscrivere lo stadio leccese, il “Via del Mare”. Tutte le altre strutture sono intitolate a personaggi storici che hanno scritto le pagine più belle delle roccaforti meridionali. Lo stadio di Aversa è intitolato ad Augusto Bisceglia, sindaco della città normanna negli anni ’80. Hanno reso immortali gli amministratori anche Ischia (stadio dedicato all’ex primo cittadino Enzo Mezzella), Reggio Calabria (Oreste Granillo, oltre a essere il presidente della promozione in B, ha vestito i panni di sindaco della città calabrese) e Pagani (come Granillo, Marcello Torre è stato sia patron della società che amministratore del Comune campano). Gran parte delle squadre meridionali, invece, ha voluto sottolineare l’impegno di uomini sportivi che hanno reso grandi le rispettive società.

Lo stadio di Benevento, è stato recentemente intitolato a Ciro Vigorito, storico amministratore delegato e presidente del settore giovanile, mentre quelli di Catanzaro e Matera portano i nomi dei presidenti Nicola Ceravolo e Franco Salerno. A Torre Annunziata, si ricorda Alfredo Giroud, vicepresidente del clamoroso secondo posto savoiardo in seria A nel 1924. Non mancano gli atleti, bandiere indelebili i cui nomi sono rimasti scolpiti nella storia, oltre che negli impianti del sud: a Barletta, Cosimo Puttili (specialista della marcia e due volte campione italiano), a Caserta, Alberto Pinto (calciatore rossoblù, oltre che capitano di finanza), a Foggia, Pino Zaccheria (eroico cestista foggiano, morto eroicamente durante la Seconda guerra mondiale, a Tirana), ad Aprilia, Quinto Ricci (giocatore tragicamente deceduto a Latina durante una partita di calcio), a Martina Franca, Giuseppe Domenico Tursi (uomo tuttofare della società siciliana: allenatore, magazziniere, massaggiatore e custode dello stadio), a Melfi, Arturo Valerio (indimenticato personaggio del calcio melfitano) a Lamezia, Guido D’Ippolito (pilota automobilistico di Nicastro che fece parte della scuderia di Enzo Ferrari). La Juve Stabia gioca in uno dei tre stadi italiani (gli altri sono Vicenza e Montichiari) intitolati alla memoria di Romeo Menti, attaccante del Grande Torino. A Salerno si sono ispirati al principe longobardo Arechi, vissuto nel VII secolo, e fautore della riorganizzazione urbanistica e difensiva della città. Proprio nel teatro principesco, il Cosenza dovrà cercare la prima impresa di una stagione che profuma di storia.

(articolo tratto da www.ilcosenza.it )

Gianluca Trunfio